Thailandia: dalla metropoli alle bianche spiagge delle isole del sud
- Giuseppe Montani
- 16 dic 2018
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 22 gen 2019
A circa 2 ore di aereo da Bangkok, abbiamo raggiunto l‘isola di Phuket, “la perla delle Andamane”.
La bellezza inizia già a farsi strada dall’atterraggio e non ho potuto fare a meno di incantarmi dinanzi alla vista di un meraviglioso arcipelago fatto di isole montuose ricorperte da foresta pluviale.

Dopo un‘ora transcorsa a bordo di un pick-up, ad ammirare lo splendido paesaggio tropicale, arriviamo finalmente nella Baia di Patong, una delle località turistiche principali dell’isola.
Una splendida spiaggia sabbiosa a forma di mezzaluna, bagnata da un mare discretamente cristallino ma in compenso davvero molto attrezzata.
A colpo d’occhio si nota subito la miriade di negozi di souvenir e di mercatini dai mille colori, ristoranti, locali, centri massaggi che si susseguono senza interruzione per tutta la baia.
Sembrava di essere arrivati nel paese dei balocchi.
Nonostante la bellezza dei suoi vicoli iper colorati, il momento che più ho amato me lo regalava Madre Natura. Ogni giorno, alle 18:00 in punto, mi dirigevo verso la spiaggia per ammirare il meraviglioso spettacolo di colori che mi regalava il cielo.
Uno spettacolo goduto dalla riva di una baia, seduto sulla sabbia con le palme a fare da cornice ed un’esplosione di colori da trasformare il cielo in una tela dipinta.
Ci sono emozioni che non si possono descrivere perché le vivi così intensamente da non renderti conto di quello che stai provando.
È subito dopo questo spettacolo che prende vita la folle notte della Bangla road, famigerato cuore pulsante della vita notturna di Patong.
Dubito che si possa andare a Phuket senza passare almeno una volta (nella vita in generale) per la coloratissima Bangla o strada del sesso. Una strada che si estende sino alla spiaggia e che propone centinaia di locali di ogni tipo, bar, discoteche, night club, ragazze che dimostrano una straordinaria abilità nella lapdance, musica a palla ed insegne luminosissime.

Ma non è l’unica strada poiché ad essa sono collegate le famose “sois“, parola thailandese che tradotta sta per “vicoli”, dove si trovano tutti i famosi Go Go Bar ( la versione thailandese dei nostri night club ma molto più spinti )
Soi Seadragon

Soi Freedom

Soi Tiger

Soi Easy

L’isola ha da offrire località molto più tranquille e con spiagge altrettanto paradisiache come: Karon Beach, Kata Beach, Kata Noi Beach, Kamala Beach, Leam Sing Beach.
Phuket è davvero l’isola dalle mille spiagge incontaminate. Io sono riuscito a vederne alcune e tra le mie preferite ci sono:
Tri-Trang Beach

Una piccola baia nascosta davvero incontaminata, dove ho incontrato pochissima gente. Una sorta di posto dell’anima, a pochi chilometri da Patong, dove regna una pace assoluta ed un paesaggio da far invidia.
Freedom Beach

Una delle più belle ed isolate baie dell’isola.
Mezzaluna di fine sabbia bianca delimitata da rocce di granito e circondata da colline ricoperte da una rigogliosa vegetazione tropicale che si specchiano sull’acqua smeralda. La spiaggia è raggiungilbe in baraca, dalla baia di Patong.
Paradise Beach

Una spiaggia da cartolina chiamata paradiso!
Dotata di 2 piccole baie sabbiose con acqua cristallina, sabbia bianchissima e palme di cocco. La prima più attrezzata, turistica, stracolma di sdraio, bar, ristoranti, negozi e in alcune notti grandi feste;
la seconda è raggiungibile attraverso una scaletta immersa nella vegetazione ed è degna del suo nome, una vera caletta incontaminata! L’ingresso non è gratuito e costa 200 baht, circa 5 €.
Ya Nui beach

Uno dei gioielli di Phuket ma con una schiera di estimatori quindi non aspettatevi una spiaggia deserta.
Uno scoglio in mezzo alla baia crea due spiagge di sabbia finissima; tutto intorno scogliere e colline ricche di vegetazione che si specchiano nell’acqua azzurra.
Inutile dirvi che l’isola brulica di spiagge e calette da sogno infatti potrete spaziare dagli angoli di paradiso alla smisurata vita notturna, ma non solo, potrete incantarvi dinanzi alla mastodontica statua del Grande Bhudda

assistere ad uno dei numerosi incontri di Thai box, visitare il meraviglioso Tempio di Chalong

ammirare le mitiche cascate di Kathu, Ton Sai o Bang Pae, passeggiare tra le scimmie al Tempio di Suwan Kuha o Cave temple

esplorare la baia di Phang Nga (qui si trova l’isola di James Bond) o ancora raggiungere le paradisische Phi Phi Islands.
Cosa vedere oltre Phuket
Sveglia alle 06:00, colazione al volo, siamo salpati con la prima imbarcazione dal piccolo porticciolo nei pressi di Phuket City.
La nostra prima tappa è stata l’isola privata di Maiton dove ci siamo fermati per fare snorkeling.
Devo ammettere che siamo stati accolti da un mare di un verde smeraldo mai visto in vita mia! Appena tuffati abbiamo ammirato lo spettacolo di colori tra barriera corallina e pesciolini che nuotavano attorno ai bagnanti, sensazione stupenda!


Terminato lo snorkeling abbiamo raggiunto la suggestiva Maya Bay sull’isola di Phi Phi Leh, la celebre spiaggia del film con Leonardo Di Caprio,The Beach. Ad accoglierci è stata questa baia avvolta da montagne rocciose a strapiombo in un mare turchese ed una spiaggia sabbiosa quasi a sembrare un’oasi. Un panorama davvero da far mancare il fiato.

Sul versante settentrionale dell’Isola si trova la Pileh Lagoon, conosciuta come la "laguna meravigliosa". La particolarità di questa baia è il colore delle sue acque, un’incredibile varietà di sfumature tra il verde e l’azzurro.

Prima di spostarci sull’altra isola dell’arcipelago, siamo passati per la Viking Cave dove ci hanno raccontato che il nome sia dovuto al fatto che all’interno ci sarebbero disegni sulle pareti che raffigurano antiche navi vichinghe. Si pensa che questi ultimi siano opera di nomadi del mare che in passato si sarebbero rifugiarti, dalle tempeste monsoniche, all’interno di queste grotte.

Approdati su Phi Phi Don, abbiamo fatto tappa sulla Monkey Beach e ovviamente non è mancato l’incontro coi piccoli abitanti di questa spiaggia...

Ultima tappa di questo arcipelago è stata la caraibica doppia baia, perfettamente simmetrica, che unisce due colline formando così l’isola di Phi Phi Don. Ton Sai Beach, posta a sud e Loh Dalum Beach, posta a nord. La terra tra le due spiagge è ricca di beach resort, bar, ristoranti, negozi e centri di diving ed è il cuore pulsante della vita notturna di questa baia conosciuta come Ton Sai Village.
Insomma, tutto questo, rimane uno spettacolo della natura in grado di togliere il fiato a qualsiasi turista che arrivi sull’isola.




L’ultima isola del nostro tour, nonché mia preferita, è stata la bellissima Khai Nai Island.
Avete presente quando sognate di essere su isolotto sperduto nel nulla, distesi su un’amaca, all’ombra delle palafitte, mentre sorseggiate un freschissimo cocco?
Ecco, questa è Khai Nai! Non credevo ai miei occhi quando l’ho ammirata dall’imbarcazione. Così piccola da riuscire ad entrare interamente in una foto. Mare cristallino con una barriera corallina degna di essere chiamata tale, qualche palafitta ed una sabbia bianchissima.
Semmai ci fosse qualcosa di più bello mostratemelo!
Questa è stata l’isola che mi è rimasta nel cuore.






Dubito che la Thailandia non rimarrà nel vostro cuore!
Follow my Instagram profile, click here
Consigli di viaggio
Non partite senza un’assicurazione medica;
In valigia mettete una protezione solare;
Vi consiglio di visitare Bamboo Island e Similan Island;
Non cambiate i soldi in Italia e nemmeno in aeroporto! In Thailandia troverete tantissimi Money Changer sparsi per strada con cambio molto più favorevole;
Contrattate con i mercanti!
Comments