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Bangkok: storia di un grande amore

  • Giuseppe Montani
  • 11 dic 2018
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 5 gen 2022

Erano anni che sognavo di essere a Bangkok; solo il suo nome mi faceva rabbrividire, mi dava una scarica di adrenalina, un senso di visibilio inspiegabile. Immaginavo una folle metropoli ipercolorata, grattacieli specchiati e alberi di palma in ogni dove.

Beh, è davvero così, come la immaginavo io, o forse sono stato troppo succinto.

Diventa quasi impossibile iniziare un racconto di Bangkok perchè andrebbe vista con i propri occhi!


il 18 Novembere sono atterrato in questa tanto chiacchierata città.

Nonostante si portasse ancora gli strascichi del monsone, abbiamo goduto a pieno del suo clima a dir poco tropicale senza mai un temporale! Una volta arrivato in town, la prima cosa che ho notato è stata ”l’ingeneria elettrica Thailandese“.

Dei pazzeschi grovigli di cavi elettrici appesi ai pali e di tanto in tanto ad altezza uomo. Per quanto possa essere orribile alla vista ed alquanto pericoloso per me è stata una particolarità tutta asiatica tant’è che ho scoperto essere divenuti talmente famosi da aver dato origine ad un’apposita linea di promozione dell’ormai iconico intrico mediante t-shirt, tazze e tanto altro.

Un’altra particolarità non indifferente agli occhi è il meraviglioso intruglio tra grattacieli dei quartieri più moderni e le bellissime case tradizionali khmer;



mi davano una sensazione di realtà surreale, come se camminassi tra le case dei cartoni animati che guardavo quando ero bambino.



 

Ma la cosa che più mi ha stregato di questa città è stata la componente spirituale. Sebbene Bangkok sia considerata una delle capitali del divertimento, qui la religione svolge un ruolo molto significativo, esercitando una forte influenza nella vita quotidiana della popolazione. Ogni volta che vedevo un tempio sentivo il bisogno di entrarci come una forza magnetica che mi attirava inspiegabilmente. Togliere le scarpe, prima di entrare in un tempio, mi faceva sentire a mio agio; era come lasciare fuori tutte le impurità e spogliarsi della parte interiore più nascosta, quella che non mostriamo mai a nessuno. Quel silenzio all’interno dei templi ti dissociava completamente dal caos della metropoli, un silenzio talmente mistico da farti udire i pensieri più profondi. Ecco, questa è la Thailandia che mi ha stravolto!

Sono tantissimi i templi da poter ammirare nella capitale thailandese e devo ammettere che se non avessi studiato una guida prima di partire, forse, avrei fatto fatica a comprenderne la storia.

Lungo il mio cammino ho potuto ammirare il Wat Arun, il Tempio dell’alba.



Un’imponente torre in stile khmer, alta 82 metri, da dove poter ammirare un panorama indelebile agli occhi.

Un’altra perla della città è il Wat Pho, conosciuto come il Tempio del Buddha sdraiato.


Grande Buddha sdraiato

Il grande tempio Buddhista è composto da tanti edifici ed è suddiviso in due aree: quella settentrionale è quella sacra, dove si trovano i templi e la scuola di massaggi


Giganti di pietra che presidiano i cancelli di entrata del Wat Pho

e quella meridionale, prettamente residenziale, dove si trova un monastero che ospita i monaci ed una scuola.

All’interno del complesso sono conservate più di 1000 immagini e statue di Buddha.



Ma le cose belle si lasciano sempre alla fine, come il Tempio del Buddha di smeraldo


Buddha di smeraldo

o Wat Phra, nome colloquiale del vasto complesso fiabesco che comprende anche l’antica residenza del sovrano thailandese, il Gran palazzo reale.

È considerato il più sacro tempio Buddhista in Thailandia e al suo interno sono contenuti alcuni tra i migliori esempi di scultura, architettura e pittura buddhista siamese.



Un incredibile viaggio spirituale che mi ha cambiato il modo di vedere le cose, In primis per il rispetto assoluto che bisogna avere sia verso una religione diversa sia quando si è in luoghi sacri e di culto come i templi Buddhisti.


 

Ma Bangkok è molto altro. 

È imbattersi in una corsa folle, nel traffico, coi Tuk-Tuk (esperienza pazzesca che vi consiglio)



è perdersi nei mille odori speziati degli street food di Chinatown



è shopping compulsivo nei centri commerciali del luminosisismo quartiere di Phutum Wan, come l’MBK e il Siam center



è una cena magica sul Chao Phraya a bordo dei coloratissimi river-boat



è una notte di follia nella sfavillante Soi Cowboy



o semplicemente percorrere la via più caratteristica della città, la Khao San Road, dove ci si può trovare di tutto!



Ma non andate via senza aver trascorso una notte magica, sui Rooftop, ad ammirare il cielo stellato della città che mi ha stregato, di cui me ne sono innamorato follemente!

( in foto Lebua Sky Bar, il mio preferito!)



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